Parliamo di tariffe alberghiere, ma con la massima serenità. E’ possibile? Questo è un tema molto infuocato, a dire il vero andrebbe semplificato iniziando ad esaminare, prima di tutto, quelli che sono fattori interni alla struttura:
- obiettivi di marketing
- costi sostenuti
Ed in parallelo, anche quelli che sono classificati come fattori esterni:
3. mercato
4. domanda
5. concorrenza
E qui entrano in campo le strategie il cui obiettivo è quello di riuscire a proporre tariffa migliore, ovvero il miglior prezzo e la miglior offerta per sbaragliare la concorrenza.
L’agevolazione sul prezzo è un qualcosa che anche i grandi portali hanno imparato a fare, questo perchè il cliente è sempre attento nel cercare la migliore tariffa, alcuni dicono che sia a causa della crisi, in realtà questa è da sempre un’abitudine dei clienti, (italiani ma non solo) che forse è stata solo accentuata negli ultimi tempi. Quindi creare un prezzo orientato al risparmio è sicuramente la strategia vincente da adottare, ed occorre crearla al meglio. Un esempio sono le inserzioni pubblicitarie su Google, sempre delle OTA, che propongono la miglior tariffa prenotabile online. Ma ATTENZIONE: il prezzo NON è il solo fattore principe che influenza le prenotazione presso una struttura alberghiera, perchè vale ancora il “detto”: “la qualità non ha prezzo!”.
Placement e Reputation
La terza P del marketing, parla di Placement (Punto vendita: la struttura alberghiera). Dove la qualità risulta impeccabile, si può parlare di marketing umanistico, ovvero, il cliente è il centro. Cosa significa mettere al centro il cliente?
Vuol dire che l’attenzione nei suoi confronti non potrà mai assolutamente intaccare quello che è il valore di una struttura ricettiva, quindi non ci sarà nessuna strategia riguardo al prezzo. Questo è anche un concetto molto semplice da capire: una cosa più che bella e di altissimo valore, in grado di offrire servizi alberghieri curati nel dettaglio e soprattutto il modus operandi della struttura piace a tanti altri clienti che già vi hanno soggiornato (fattore reputazionale), allora il cliente è disposto a pagare tutto ciò che vale pur di ottenerlo. Questo è quanto ambiscono molte strutture alberghiere, che poi non avrebbero più la necessità di “arrovellarsi” con tattiche di sconti “uniche” e “diverse”. Qui possiamo capire come il prezzo non sia condizionato solo ed esclusivamente dal prodotto ma dalla location, dal collocamento, dai fattori umani e anche spesso dall’ambizione di poter affermare di essere stato in quel posto, a quelle condizioni.
Ci pare così di capire che nella maniera più assoluta non esiste solo la battaglia dei prezzi, che alla fine si riduce ad offrire la tariffa migliore, ma cercare di offrire un servizio superiore di gran lunga alla media, se lo scopo e l’obiettivo finale è quello di poter puntare sul marketing umanistico invece che sulla battaglia dei prezzi, perchè poi abbassando notevolmente i prezzi, si rischia anche di non riuscire, in alcuni casi, ad offrire un servizio impeccabile, ed i clienti, esigenti comunque, in entrambi i casi, puntando sul fatto di aver pagato, ripagano con recensioni negative.